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  • La frutta dalla A alla Z:
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    Agrumi


    Agrumi


    Agrumi - Denominazione comune di un gruppo di specie arboree e arbustive sempreverdi, appartenenti alla famiglia delle Rutacee e dei frutti prodotti da queste piante, tra le quali sono comprese: il cedro, il pompelmo, il limone, la limetta, l'arancio, il manderino, il tangerino, il bergamotto...

    Introduzione ai frutti degli agrumi, caratteristiche botaniche
    Si tratta di piante originarie dell'Asia sudorientale, caratterizzate da foglie provviste di picciolo alato, fiori bianchi o porporini, frutti (scientificamente chiamati esperidi) con buccia spugnosa e coriacea e polpa succosa, suddivisa in spicchi. Foglie, fiori e buccia dei frutti sono ricchissimi di oli volatili e hanno aroma intenso e pungente.

    In molte specie i rami sono provvisti di spine. Quasi tutte le specie di agrumi non tollerano il gelo, sicché la loro coltivazione e' limitata alle zone a clima caldo.
    Attraverso innesti su varietà selvatiche si riescono talvolta a ottenere ibridi più resistenti o con altre caratteristiche vantaggiose per la coltivazione.
    L'Italia è tra i più importanti produttori di agrumi e le maggiori coltivazioni della penisola sono diffuse nel Meridione, in particolare in Sicilia.

    Varietà di agrumi: quali piantare nel tuo giardino
    Ci sono diverse varietà di agrumi che puoi piantare nel tuo giardino, a seconda delle tue preferenze e del clima della tua zona. Ecco alcune delle varietà più comuni:

    Arancio: ci sono diverse varietà di arancio, tra cui l'arancio dolce, l'arancio amaro e l'arancio sanguinello. Sono alberi di medie dimensioni e producono frutti succosi e profumati.

    Limone: il limone è un agrume molto versatile e può essere utilizzato in moltissime ricette. Le varietà più comuni sono il limone lisbon e il limone meyer.

    Mandarino: il mandarino è un agrume molto dolce e facile da sbucciare. Le varietà più comuni sono il mandarino clementina e il mandarino satsuma.

    Pompelmo: il pompelmo è un agrume grande e succoso, con un sapore leggermente amaro. Le varietà più comuni sono il pompelmo rosa e il pompelmo bianco.

    Bergamotto: il bergamotto è un agrume molto aromatico e viene spesso utilizzato per produrre oli essenziali e profumi. è originario della Calabria, in Italia.

    Cedro: il cedro è un agrume grande e dalla buccia spessa. Viene spesso utilizzato per fare marmellate e liquori.

    Ricorda di scegliere varietà adatte al clima della tua zona e di assicurarti di avere lo spazio e le cure necessarie per far crescere gli alberi da frutto.



    ... vedi scheda completa su agrumi

    Albicocco


    Albicocco


    Albicocco - (Prunus armeniaca) è un albero da frutto che appartiene alla famiglia delle Rosaceae. E' originario dell'Asia centrale, ma è stato diffuso in molte parti del mondo grazie alla sua coltivazione.

    Caratteristiche botaniche del frutto di Albicocco
    Questa pianta può raggiungere un'altezza compresa tra i 4 e i 6 metri, con una chioma ampia e ramificata. Le foglie sono ovali, di colore verde scuro e possono cadere durante l'inverno. I fiori dell'albicocco sono bianchi o rosa pallido, con cinque petali e possono apparire prima delle foglie.

    I frutti dell'albicocco sono drupe rotonde o ovali, di dimensioni variabili, con una buccia vellutata di colore giallo o arancione. La polpa è dolce e succosa, con un sapore caratteristico. I frutti possono essere consumati freschi o utilizzati per la produzione di marmellate, succhi, dolci e liquori.

    Cura e manutenzione degli alberi di albicocco: istruzioni dettagliate
    La cura e la manutenzione degli alberi di albicocco richiede alcune attenzioni specifiche per garantire una buona salute e una produzione abbondante di frutta. Ecco alcune istruzioni dettagliate:

    Piantagione:
    scegliere un'area soleggiata e ben drenata per piantare l'albero di albicocco. Assicurarsi che il terreno sia fertile e ben preparato, con un pH compreso tra 6 e 7. Scavare un buco abbastanza ampio per ospitare le radici dell'albero e piantarlo in modo che il punto di innesto sia sopra il livello del terreno.

    Irrigazione:
    gli alberi di albicocco richiedono una buona quantità di acqua per crescere e produrre frutta. Durante il periodo di crescita attiva, innaffiare regolarmente, mantenendo il terreno umido ma non inzuppato. Evitare di innaffiare eccessivamente, poiché l'eccesso di acqua può causare marciume delle radici.

    Potatura:
    la potatura è essenziale per mantenere la forma e la salute dell'albero di albicocco. Effettuare la potatura durante il periodo di dormienza invernale, rimuovendo i rami morti, malati o danneggiati. Rimuovere anche i rami che si incrociano o che crescono verso l'interno dell'albero. Questo favorirà una migliore circolazione dell'aria e l'accesso alla luce solare.

    Concimazione:
    fornire una concimazione adeguata per favorire la crescita e la produzione di frutta. Applicare un concime equilibrato, ricco di azoto, fosforo e potassio, all'inizio della primavera e a metà estate. Seguire le istruzioni del produttore per la quantità e la frequenza di applicazione.

    Controllo delle malattie e dei parassiti:
    gli alberi di albicocco possono essere suscettibili a diverse malattie e parassiti, come la monilia, l'oidio e gli afidi.
    Monitorare attentamente l'albero per segni di malattie o infestazioni e intervenire tempestivamente. Utilizzare prodotti fitosanitari approvati per il controllo delle malattie e dei parassiti, seguendo le istruzioni del produttore.

    Raccolta della frutta:
    raccogliere la frutta quando è completamente matura, ma prima che cada dall'albero. La frutta matura può essere facilmente staccata con una leggera torsione. Conservare la frutta in un luogo fresco e asciutto per evitare la decomposizione.



    ... vedi scheda completa su albicocco

    Alchechengi


    Alchechengi


    Alchechengi - Pianta con fusto flessibile alto circa 70 cm, foglie appuntite coperte da lieve peluria e fiori a guisa di campanelle bianche. I frutti, eduli, sono rosse bacche tondeggianti racchiuse in un calice che funge da membrana protettiva.

    Caratteristiche botaniche della pianta di Alchechengi
    L'alchechengi appartiene alla famiglia delle solanacee e il suo nome botanico è Physalis franchetii. E' una pianta erbacea perenne, che viene in genere coltivata come annuale, seminandola in letto caldo tra febbraio e marzo e trapiantandola in piena terra ad aprile. Durante l'estate necessita di frequenti innaffiature e sarchiature.

    Coltivazione dell'alchechengi: Guida completa per un orto di successo
    L'alchechengi, noto anche come physalis o ciliegia di terra, è una pianta originaria delle regioni tropicali dell'America centrale e meridionale. è una pianta perenne che produce piccoli frutti arancioni avvolti da un calice a forma di lanterna. La coltivazione dell'alchechengi può essere interessante, poiché i suoi frutti sono commestibili e hanno un sapore dolce e leggermente acidulo.
    Ecco una guida completa per coltivare con successo l'alchechengi nel tuo orto.

    1. Scelta del luogo e del terreno:
    L'alchechengi cresce meglio in un luogo soleggiato, con almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno. Il terreno dovrebbe essere ben drenato e ricco di sostanza organica. Puoi migliorare la qualità del terreno aggiungendo compost o concime prima di piantare.

    2. Preparazione dei semi:
    Puoi acquistare i semi di alchechengi in un vivaio o online. Prima di piantarli, è consigliabile imbeverli in acqua tiepida per circa 24 ore. Questo aiuterà ad accelerare il processo di germinazione.

    3. Semina:
    Puoi seminare i semi di alchechengi in vasi o direttamente nel terreno. Se scegli di seminare direttamente nel terreno, assicurati che la temperatura del suolo sia di almeno 15-20°C. Pianta i semi a una profondità di circa 1 cm e lascia uno spazio di circa 30-45 cm tra le piante.

    4. Cura delle piante:
    L'alchechengi richiede una buona quantità di acqua, quindi assicurati di irrigare regolarmente le piante, mantenendo il terreno umido ma non troppo bagnato. Puoi anche applicare uno strato di pacciame intorno alle piante per trattenere l'umidità e ridurre la crescita delle erbacce. Fertilizza le piante ogni 4-6 settimane con un Concime granulare Biologico per orto Domestico.

    5. Supporto:
    Poiché l'alchechengi è una pianta rampicante, potrebbe essere necessario fornire un supporto per consentire alle piante di crescere verticalmente. Puoi utilizzare pali o gabbie di sostegno per evitare che le piante si pieghino o si spezzino.

    6. Raccolta dei frutti:
    I frutti di alchechengi inizieranno a maturare circa 70-90 giorni dopo la semina. Saranno pronti per essere raccolti quando il calice a forma di lanterna si sarà ingiallito e i frutti saranno di colore arancione brillante. Taglia delicatamente il calice e raccogli i frutti.

    7. Conservazione dei frutti:
    I frutti di alchechengi possono essere conservati a temperatura ambiente per alcuni giorni, ma è consigliabile consumarli freschi per apprezzarne al meglio il sapore. Puoi anche utilizzarli per preparare marmellate, salse o dolci.



    ... vedi scheda completa su alchechengi

    Amarena


    amarena

    Amarena - Prunus cerasus appartiene alla famiglia delle Rosaceae, più conosciuto come Amareno o ciliegio amaro è una varietà di ciliegio che produce le famose amarene impiegate per la preparazione di marmellate, sciroppi e liquori.

    Caratteristiche botaniche della pianta di Amarena
    L’albero di amarena è originario dell’Asia minore ed è un albero perenne che supera anche i 3 metri con tronco eretto; rami sottili e pendenti su cui sono inserite in tutta la loro lunghezza foglie ovali a margini seghettati, coriacee di colore verde brillante.

    Caratteristiche della pianta di amarena:

    Altezza: Le piante di amarena possono crescere fino a 15-30 metri di altezza, anche se è possibile mantenere una dimensione più contenuta con la potatura regolare.

    Foglie: Le foglie della pianta di amarena sono ovali, dentate e di colore verde scuro. Sono caduche, il che significa che cadono in autunno.

    Fiori: La pianta produce fiori bianchi o rosa molto belli nella primavera, prima della formazione dei frutti.

    Frutti: Le amarene sono frutti piccoli e rotondi, con un sapore dolce-amaro. Possono essere di colore rosso o nero, a seconda della varietà.

    Come coltivare l'amarena nel proprio giardino: istruzioni e consigli pratici
    La coltivazione delle amarene nel proprio giardino può essere gratificante e deliziosa, ma richiede un po' di attenzione e cura. Ecco alcune istruzioni e consigli pratici per coltivarle con successo:

    Scelta della varietà:
    - Prima di tutto, scegliete la varietà di amarene che volete coltivare. Alcune delle varietà più comuni includono la Moretta, la Montmorency e la Lapins.
    Assicuratevi di scegliere una varietà adatta al vostro clima e alle vostre esigenze.

    Posizione:
    - Le amarene crescono meglio in pieno sole. Trovate un luogo nel vostro giardino che riceva almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno.

    Preparazione del terreno:
    - Assicuratevi che il terreno sia ben drenato e ricco di sostanza organica. Potete aggiungere compost o materia organica al terreno per migliorarne la fertilità.

    Piantagione:
    - Piantate le amarene in autunno o primavera, quando il terreno è lavorabile. Se avete acquistato alberi in vaso, trapiantateli nel terreno mantenendo lo stesso livello di profondità del vaso.
    - Rispettate le distanze di piantagione raccomandate per la vostra varietà di amarene, solitamente tra i 3 e i 4 metri di distanza l'una dall'altra.

    Irrigazione:
    - Le amarene hanno bisogno di acqua costante, specialmente durante la stagione di crescita e quando stanno maturando i frutti.
    Innaffiate regolarmente, ma evitate di allagare il terreno.

    Potatura:
    - Effettuate una potatura annuale per rimuovere i rami malati, danneggiati o quelli che crescono verso l'interno dell'albero. La potatura aiuta a mantenere l'albero sano e a favorire la circolazione dell'aria.

    Concimazione:
    - Nutrite le vostre amarene con un fertilizzante equilibrato almeno una volta all'anno, preferibilmente in primavera.
    Seguite le istruzioni sulla confezione per la quantità da utilizzare.

    Controllo delle malattie e dei parassiti:
    - Monitorate regolarmente le piante per segni di malattie o parassiti. In caso di problemi, intervenite prontamente con misure appropriate, come l'uso di insetticidi o fungicidi.



    ... vedi scheda completa su amarena

    Ananas


    Ananas


    Ananas - è un frutto salutare, digeribile, nutriente, esso contiene infatti bromelina, una sostanza che permette la scissione delle proteine. Le sue proprietà diuretiche ne fanno un ottimo rimedio utilizzato in medicina e destinato a facilitare il ricambio ed a risolvere problemi di ritenzione idrica.

    Introduzione al frutto di ananas, caratteristiche botaniche
    L'ananas, noto scientificamente come Ananas comosus, è una pianta tropicale originaria dell'America del Sud, ma è coltivata in tutto il mondo per i suoi frutti dolci e succosi. Ecco alcune delle caratteristiche botaniche dell'ananas:

    Pianta perenne: che può vivere e produrre frutti per diversi anni se coltivata in condizioni adeguate.

    Foglie lunghe e appuntite: sono lunghe, strette e appuntite. Sono disposte a spirale attorno al gambo centrale e possono avere spine lungo i margini.

    Stelo centrale: L'ananas cresce da un robusto stelo centrale, noto come "gambo" o "fusto" dell'ananas. Questo stelo può crescere fino a diversi piedi di altezza.

    Radici superficiali: Le radici dell'ananas sono relativamente superficiali e si sviluppano principalmente nei primi 30-45 cm di terreno.

    Infiorescenza: L'ananas produce un'infiorescenza, chiamata "spiga", che cresce al centro della pianta. La spiga è composta da piccoli fiori di colore viola o rosso.

    L'ananas è un frutto composto, il che significa che è formato da una serie di bacche unite insieme. Queste bacche crescono attorno all'asse centrale della spiga, formando il frutto a forma di cono che conosciamo come ananas.

    La scorza dell'ananas è spessa, ruvida e coperta da squame. Può variare dal verde al giallo o all'arancione, a seconda del grado di maturazione.

    La polpa dell'ananas è succosa, dolce e ricca di sapore. è solitamente di colore giallo o dorato e contiene numerosi occhi, che sono piccole escrescenze legnose lasciate dai fiori della spiga.

    Come coltivare e curare le piante di Ananas: guida completa
    Coltivare e curare le piante di ananas a casa è un progetto interessante ma richiede un po' di pazienza, poiché gli ananas sono piante tropicali e richiedono condizioni specifiche per crescere con successo. Ecco una guida completa su come coltivare e curare le piante di ananas:

    1. Acquista un ananas maturo:
    - Inizia con un ananas maturo acquistato dal supermercato o dal mercato. Assicurati che sia sano, senza macchie o segni di decomposizione.

    2. Preparazione dell'ananas:
    - Taglia l'ananas approssimativamente 2,5 cm (1 pollice) al di sotto della parte superiore, dove si trova la corona di foglie. Assicurati di rimuovere tutte le parti di frutta residua.

    3. Rimozione delle foglie inferiori:
    - Rimuovi con delicatezza alcune delle foglie inferiori per esporre la parte legnosa del fusto. Ciò aiuterà la pianta a radicare meglio.

    4. Asciugare la corona:
    - Lascia asciugare la corona all'aria per circa 1-2 giorni per permettere alla ferita di cicatrizzarsi.

    5. Radicazione della corona:
    - Riempire un vaso con un terreno ben drenante, come un mix di terriccio per cactus e sabbia.
    - Pianta la corona nell'angolo del vaso, con la parte tagliata verso il basso e le foglie rivolte verso l'alto.
    - Annaffia leggermente il terreno e posiziona il vaso in un luogo luminoso ma non in pieno sole.

    6. Cura della pianta:
    - Mantieni il terreno umido ma non troppo bagnato. Evita che il terreno si asciughi completamente o diventi acquitrinoso.
    - Fornisci una temperatura costante tra i 21°C e i 32°C, poiché gli ananas amano il calore.
    - Evita correnti d'aria fredde e posiziona la pianta lontano da correnti d'aria.
    - Puoi fertilizzare la pianta con un fertilizzante bilanciato una volta al mese durante la stagione di crescita (primavera-estate).

    7. Trapiantare in un vaso più grande:
    - Quando la pianta cresce e diventa troppo grande per il vaso iniziale, trapiantala in un contenitore più grande con terriccio fresco.

    8. Raccolta:
    - Gli ananas richiedono parecchi mesi, anche fino a due anni, per maturare. Durante questo periodo, vedrai la crescita di nuove foglie e alla fine la formazione del frutto. L'aspetto e il sapore dell'ananas varieranno a seconda della varietà.

    Ricorda che la coltivazione dell'ananas richiede tempo e dedizione. Assicurati di prestare attenzione alle esigenze della pianta e di mantenere un ambiente adatto. Inoltre, tieni presente che non tutti gli ananas coltivati a casa producono frutti commestibili, ma il processo di coltivazione può essere comunque gratificante dal punto di vista decorativo. Buona coltivazione!



    ... vedi scheda completa su ananas

    Arancia


    Arancia


    Arancia - Pianta e specie di piante della famiglia delle rutacee, originaria della Cina e della Cocincina, coltivata nelle regioni temperate (in Italia soprattutto in Sicilia e in Calabria) per i frutti e anche come pianta ornamentale in vaso.

    Introduzione al frutto di arancia, caratteristiche botaniche
    E' un albero alto fino ad una decina di metri, con foglie ovali, frutti globosi, piccoli fiori bianchi, intensamente profumati (fiori d'arancio, simbolo di purezza e per questo portati sul capo dalle spose durante la cerimonia nuziale), da cui si estrae un'essenza usata in profumeria.

    Esistono due varieta':
    - l'arancio dolce, largamente coltivato per i frutti piu' dolci, adatti per essere consumati freschi
    - l'arancio amaro, dai frutti amarognoli utilizzati per preparare marmellate e canditi, e per estrarre essenze. Il colore della buccia dell'arancia matura e' intermedio tra il giallo/arancione e il rosso, con varie tonalita'.

    Coltivazione dell'arancia: clima, terreno e tecniche di coltivazione
    La coltivazione delle arance è influenzata da diversi fattori, tra cui il clima, il terreno e le tecniche di coltivazione. Ecco una panoramica di questi fattori:

    **Clima:**
    Le arance sono piante che prosperano in climi subtropicali o mediterranei. Ecco alcuni dei fattori climatici chiave per la coltivazione delle arance:

    - Temperatura: Le arance preferiscono temperature moderate e invernali miti. Tollerano leggere gelate, ma temperature troppo basse possono danneggiare le piante e il raccolto.

    - Precipitazioni: Le arance richiedono una quantità adeguata di acqua, soprattutto durante la stagione di crescita e sviluppo dei frutti. Le precipitazioni dovrebbero essere ben distribuite durante tutto l'anno.

    - Luce solare: Le arance prosperano in luoghi con molta luce solare. Hanno bisogno di almeno 6-8 ore di luce solare al giorno per svilupparsi bene.

    **Terreno:**
    Un terreno adeguato è essenziale per una buona crescita delle piante di arancia. Ecco alcune caratteristiche del terreno ideale:

    - Drenaggio: Il terreno deve avere un buon drenaggio per evitare ristagni d'acqua, che possono danneggiare le radici delle piante.

    - pH del terreno: Il pH ideale per le arance è generalmente compreso tra 6 e 7. è importante mantenere il pH del terreno in questo intervallo per una crescita ottimale.

    - Fertilità: Il terreno dovrebbe essere ricco di sostanze nutrienti, come azoto, fosforo e potassio. L'aggiunta di compost o letame può aiutare a migliorare la fertilità del terreno.

    **Tecniche di coltivazione:**
    Le tecniche di coltivazione variano a seconda delle condizioni locali, ma ci sono alcune pratiche generali che si applicano alla coltivazione delle arance:

    - Piantagione: Le arance possono essere propagate da seme, talea o innesto. L'innesto su un portainnesto resistente alle malattie è spesso preferito per ottenere piante più resistenti e produttive.

    - Potatura: La potatura è importante per gestire la forma della pianta, rimuovere rami danneggiati o malati e promuovere una migliore aerazione e illuminazione all'interno della chioma.

    - Irrigazione: Le arance richiedono un'irrigazione regolare, soprattutto durante i periodi secchi. L'irrigazione a goccia o l'uso di sistemi di irrigazione efficienti può aiutare a conservare l'acqua.

    - Controllo delle malattie e dei parassiti: è importante monitorare e gestire le malattie e i parassiti che possono colpire gli alberi di arancio. L'uso di pesticidi o il ricorso a pratiche di coltivazione biologiche dipenderà dalle preferenze del coltivatore.

    - Fertilizzazione: La fornitura di nutrienti essenziali attraverso l'uso di fertilizzanti equilibrati è importante per garantire una crescita sana delle piante e una produzione di frutta abbondante.

    - Raccolta: Le arance dovrebbero essere raccolte quando sono mature, il che può variare a seconda della varietà. è importante raccogliere i frutti con cura per evitare danni.

    Le specifiche pratiche di coltivazione possono variare a seconda della varietà di arance, della zona climatica e delle preferenze del coltivatore. è importante fare riferimento alle linee guida locali e alle raccomandazioni degli esperti per ottenere i migliori risultati nella coltivazione delle arance.



    ... vedi scheda completa su arancia

    Carrubo


    Carrubo


    Carrubo - Questa pianta prospera nei terreni più poveri dai quali riesce ad estrarre tutto il nutrimento di cui ha bisogno grazie alla potenza delle sue radici che penetrano in profondità e attraverso le quali resiste anche alle forti raffiche di vento.

    Introduzione al frutto di carrubo, caratteristiche botaniche
    Il carrubo è un albero sempreverde originario dell'area mediterranea, appartenente alla famiglia delle Fabaceae.

    Il carrubo (Ceratonia siliqua), noto anche come carruba o carrubo comune, è un albero sempreverde originario delle regioni del Mediterraneo.
    Questa pianta ha una lunga storia di coltivazione e utilizzo, ed è ampiamente apprezzata per i suoi frutti, ma anche per altri scopi. In questo articolo, parleremo della pianta, della sua coltivazione, dei trattamenti necessari e dei suoi molteplici utilizzi.

    Il frutto del carrubo, chiamato anche carato o fava di carrubo, è una legume di forma allungata, con una lunghezza che varia tra i 10 e i 20 cm e un diametro di circa 2-3 cm. La buccia del frutto è spessa e coriacea, di colore marrone scuro, mentre la polpa è dolce e succosa, di colore marrone chiaro.

    I semi del carrubo sono di forma ovale e di colore marrone scuro, e vengono utilizzati per la produzione di farina di carrubo, un ingrediente utilizzato in cucina come sostituto del cacao o come addensante per le salse.

    Il carrubo è un albero molto resistente alla siccità e alle condizioni climatiche avverse, ed è spesso utilizzato per la produzione di legname e per la realizzazione di opere di ingegneria civile, grazie alla sua robustezza e alla sua capacità di resistere alle intemperie.

    Proprietà delle carrube
    Le proprietà di questo frutto sono veramente notevoli sebbene poco conosciute; il carrubo infatti contiene zuccheri e proteine ma soprattutto è povero di grassi e ricco di vitamine A, D, B1, B2, B3, inoltre contiene anche preziosi sali minerali quali il calcio il magnesio e il potassio.

    Dalla polpa del carrubo si ottiene anche una farina dal sapore simili a quello del cacao che si utilizza proprio come sostituto dietetico di quest'ultimo e viene detta "carcao".

    Dalle sementi possiamo invece ottenere una farina di tipo differente che presenta una forte capacità assorbente il che ne fa un ottimo addensante naturale.



    ... vedi scheda completa su carrubo

    Castagno


    Castagno


    Castagno - Nome comune di una serie di alberi caducifogli, appartenenti alla famiglia delle Fagacee e conosciuti per i loro deliziosi frutti commestibili. Il castagno comune, di origine euroasiatica e nordafricana, è molto diffuso in Italia, dove forma castagneti secolari. Raggiunge i 30 m. d'altezza e il tronco può misurare fino a 12 m di diametro.

    Introduzione al frutto di castagna, caratteristiche botaniche
    Oltre che per i frutti il castagno viene anche coltivato per il suo legno resistente e leggero.
    Gli alberi di castagno sono sensibili all'attacco da parte di funghi patogeni, responsabili di due gravi malattie:
    il cancro del castagno e il mal dell'inchiostro.

    Importato con tutta probabilità dall'Asia attorno al 1904, il mal dell'inchiostro ha da allora sterminato quasi tutti gli alberi di castagno degli Stati Uniti, che erano il segno distintivo del paesaggio delle foreste nord e centro-orientali. Benché in misura minore, anche le varietà europee sono state attaccate da questa patologia, contro la quale non è ancora stata trovata alcuna cura efficace; i castagni cinesi e giapponesi sono invece resistenti. In Europa e in particolar modo nel bacino del Mediterraneo i castagni sono da sempre utilizzati come un'importante fonte di cibo e di legname.

    Le foglie sono grandi e a margine dentato, mentre i fiori sono raccolti in infiorescenze ad amento. I frutti sono avvolti a maturita' da un involucro spinoso, detto riccio, all'interno del quale si sviluppano da uno a tre acheni commestibili, rivestiti da una buccia marrone.

    Classificazione scientifica: I castagni appartengono alla famiglia delle Fagacee. Il nome scientifico della varieta' europea piu' diffusa e' "Castanea sativa", mentre quello della varieta' americana quasi estinta e' Castanea dentata.
    I castagni cinese e giapponese sono classificati rispettivamente come Castanea mollissima e Castanea crenata.
    Vedi anche Ippocastano.



    ... vedi scheda completa su castagno

    Chinotto


    Chinotto


    Chinotto -Piccolo albero a crescita lenta, originario della Cina.

    Introduzione al frutto di Chinotto, caratteristiche botaniche
    Il chinotto è un agrume caratterizzato da foglie piccole e folte e fiorellini bianchi e odorosi, simili ai fiori d'arancio. I frutti somigliano ai mandarini, sono aromatici e possono resistere sui rami anche un anno. La pianta è coltivata da diversi secoli in Francia e in Italia, in particolare in Liguria, Calabria e Sicilia per le proprietà amaricanti dei frutti, che vengono utilizzati nell'industria dolciaria per canditi, nonché come aromatizzanti di sciroppi, bibite e liquori.

    Dai fiori si ricavano essenze per profumi. In Italia la pianta ha dato il nome a una bibita assai diffusa, aromatizzata con estratto di chinotto. Classificazione scientifica: Il chinotto appartiene alla famiglia delle Rubiacee e il suo nome botanico è Citrus myrtifolia.

    Come Coltivare il Chinotto
    Il chinotto (Citrus × aurantium var. myrtifolia) è una pianta appartenente alla famiglia delle Rutaceae, originaria della Cina. è un piccolo albero sempreverde, che raggiunge un'altezza di circa 2-3 metri. Il suo frutto, il chinotto, è simile a una piccola arancia brunastra, con un sapore amaro e aromatico.

    Il chinotto richiede un clima temperato o subtropicale per crescere correttamente. è una pianta che predilige terreni ben drenati e ricchi di sostanza organica. La propagazione avviene principalmente per innesto su portainnesti di agrumi. La pianta può essere coltivata sia in vaso che in piena terra.

    - Lavori di cura del chinotto:
    Per ottenere una buona produzione di chinotti, è necessario effettuare alcuni lavori di cura. Questi includono la potatura, la concimazione, l'irrigazione e la protezione dalle malattie e dagli insetti dannosi. La potatura viene effettuata per mantenere la forma della pianta e favorire la produzione di frutti. La concimazione regolare fornisce i nutrienti necessari per la crescita sana della pianta.

    - Potatura del chinotto:
    La potatura del chinotto viene effettuata principalmente per eliminare i rami secchi, danneggiati o mal posizionati. è importante anche per favorire la penetrazione della luce solare all'interno della chioma e per evitare che la pianta diventi troppo densa. La potatura può essere eseguita in diversi periodi dell'anno, ma è consigliabile farla dopo la fioritura.



    ... vedi scheda completa su chinotto

    Ciliegio


    Ciliegio


    Ciliegio - Denominazione comune di alcune piante arboree appartenenti al genere Prunus, che comprende anche il prugno, il pesco, il mandorlo e l'albicocco. Alcune di queste piante vengono coltivate da molti secoli, nel corso dei quali sono state sottoposte a infinite ibridazioni, generando controversie tra i botanici sulla loro classificazione.

    Introduzione al ciliegio: una pianta affascinante e versatile
    I ciliegi da frutto derivano probabilmente da due specie separate, una a frutto dolce (ciliegio dolce) e l'altra con un frutto più amarognolo (ciliegio acido o amareno).

    Il progenitore dei ciliegi dolci non supera 15m d'altezza e presenta foglie pendule e piccoli frutti retti da lunghi peduncoli. L'amareno deriva, invece, da una pianta più piccola, con foglie erette, lisce e lucenti e frutti più succosi. Entrambi gli alberi producono fiori bianchi, riuniti in grappoli o in ombrelle quasi prive di picciolo, e sono probabilmente originari dell'Europa centrale e meridionale. Secondo quanto riportato da Plinio il Vecchio, l'amareno fu importato in Italia dalla Turchia (e più precisamente da Cerasus, l'attuale Giresun) a opera del generale romano Lucullo che intendeva, così, celebrare la propria vittoria su Mitridate VI, re del Ponto (73a.C.).

    I ciliegi vengono ampiamente coltivati per i loro frutti gustosi, per la magnifica fioritura o come alberi da legname. Crescono rapidamente e producono un legno forte e liscio, utilizzato in ebanisteria o per la produzione di pipe e strumenti musicali.

    Coltivazione del ciliegio: requisiti di terreno, clima e esposizione
    La coltivazione del ciliegio richiede determinati requisiti di terreno, clima ed esposizione per ottenere una buona produzione di frutti.
    Ecco alcuni fattori da considerare:

    Terreno:
    - Tipo di suolo: I ciliegi preferiscono suoli ben drenati e profondi. Il terreno ideale dovrebbe essere ricco di materia organica e avere un pH compreso tra 6 e 7. Evitate suoli argillosi pesanti o suoli troppo sabbiosi.
    - Drenaggio: Un buon drenaggio è essenziale per evitare ristagni d'acqua, poiché i ciliegi sono sensibili alle radici bagnate.

    Clima:
    - Temperatura: I ciliegi richiedono un periodo di raffreddamento invernale (dormienza) per rompere il ciclo vegetativo e favorire la fioritura. La quantità di ore di freddo dipenderà dalla varietà, ma in generale, i ciliegi richiedono almeno 600-900 ore di freddo invernale con temperature inferiori a 7°C.
    - Estati calde: I ciliegi prosperano in estati calde e soleggiate. Un clima fresco e piovoso può favorire lo sviluppo di malattie fungine.

    Esposizione:
    - Sole: Gli alberi di ciliegio richiedono molta luce solare per la fotosintesi e una buona maturazione dei frutti. Trovate un luogo con almeno 6-8 ore di sole diretto al giorno.
    - Vento: Evitate posizioni troppo esposte al vento, poiché le raffiche forti possono danneggiare i rami e i frutti. Tuttavia, una certa circolazione d'aria è importante per ridurre il rischio di malattie fungine.

    Variazioni climatiche:
    - Copertura per il gelo: In alcune zone, potrebbe essere necessario fornire protezione dal gelo in primavera quando i fiori sono più suscettibili ai danni da gelo.
    - Irrigazione: Fornire un'irrigazione adeguata durante i periodi di siccità è essenziale per una buona crescita e produzione.

    Pollinazione:
    - Molte varietà di ciliegi richiedono l'impollinazione incrociata per ottenere frutti. Assicuratevi di piantare più di una varietà o utilizzare alberi impollinatori nelle vicinanze.

    Potatura:
    - La potatura regolare è importante per mantenere la forma dell'albero, rimuovere rami malati o danneggiati e favorire la produzione di frutti.

    Ricordate che ci sono diverse varietà di ciliegi, ognuna con esigenze specifiche. Assicuratevi di conoscere le esigenze della varietà che state coltivando e seguire le pratiche colturali appropriate per garantire una buona resa di ciliegi sani e gustosi.



    ... vedi scheda completa su ciliegio

    Cocomero


    Cocomero Anguria


    Cocomero Anguria -(Cucurbita citrullus) detto anche anguria, dal greco angourion. E' una pianta originaria dell'Africa tropicale, in cui si trova ancora allo stato spontaneo, già coltivata dagli antichi egizi. Dall'Egitto si diffuse poi nel bacino del Mediterraneo e giunse dunque in Italia, attorno al II-III secolo d.C.

    Introduzione al frutto di cocomero, caratteristiche botaniche
    Il cocomero, noto anche come anguria, è una pianta appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae.
    Ecco alcune delle sue caratteristiche botaniche:

    - Pianta rampicante: il cocomero è una pianta rampicante che si sviluppa a terra o su supporti verticali come recinzioni o pergolati.

    - Foglie palmate: le foglie del cocomero sono grandi e palmate, ovvero divise in diverse lobi simili alle dita di una mano.

    - Fiori unisessuali: il cocomero produce fiori separati per sesso, con fiori maschili e femminili che si trovano sulla stessa pianta. I fiori maschili sono solitamente più numerosi e si presentano in grappoli, mentre i fiori femminili sono singoli e hanno un piccolo frutto immaturo alla base.

    - Frutto a bacca: il frutto del cocomero è una grande bacca sferica o ovale, con una buccia dura e spessa di colore verde scuro o striata. All'interno si trova la polpa rossa o gialla, dolce e succosa, contenente numerosi semi neri.

    - Crescita rapida: il cocomero è una pianta annuale che cresce rapidamente, raggiungendo dimensioni considerevoli in pochi mesi.

    - Radici profonde: il sistema radicale del cocomero è ben sviluppato e può raggiungere profondità considerevoli per assorbire acqua e nutrienti dal terreno.

    - Tolleranza al caldo e alla siccità: il cocomero è una pianta che si adatta bene ai climi caldi e secchi, grazie alla sua capacità di conservare l'acqua nelle foglie e nel frutto.

    - Impollinazione da insetti: per la fecondazione dei fiori femminili, il cocomero dipende principalmente dagli insetti impollinatori come le api.



    ... vedi scheda completa su cocomero

    Corbezzolo


    Corbezzolo


    Corbezzolo -Il corbezzolo, nome scientifico Arbutus unedo, appartiene alla famiglia delle Ericacea, diffusa principalmente nella zona del Mediterraneo occidentale, con bel fogliame coriaceo che d'inverno prende sfumature rossastre.

    Il Corbezzolo: Caratteristiche Botaniche e Morfologia
    Il corbezzolo è un piccolo albero sempreverde alto cinque o sei metri, raramente può arrivare a dieci metri, con portamento normalmente arbustivo.

    La corteccia è squamata, i fiori sono bianchi campanulati, i frutti sono delle bacche tondeggianti di 1-2 cm, rossastri giallognoli e rosso scuri a maturità, sono eduli, con superficie ricoperta di granulazioni; la polpa risulta carnosa e con molti semi. Il Corbezzolo può essere utilizzato per delle barriere verdi, in gruppo o isolato.

    Il corbezzolo è caratterizzato da foglie lucenti e coriacee e produce fiori bianchi o rosa a forma di campana. Dopo la fioritura, si sviluppano piccoli frutti arancioni o rossi, noti come corbezzoli. Questi frutti hanno una sapore dolce e leggermente acidulo, simile a una combinazione tra le fragole e i mirtilli.

    Coltivare il Corbezzolo nel Tuo Giardino: Guida Completa
    Il corbezzolo è una pianta adattabile che può crescere in vari tipi di terreno, anche se preferisce quelli ben drenati. La coltivazione è possibile sia da semi sia da piante giovani. Questa pianta è resistente alla siccità e prospera in climi mediterranei.

    TERRENO: il corbezzolo non ha particolari esigenze in fatto di terreno, prediligendo terreni poveri e rocciosi, con un ottimo drenaggio.

    ESPOSIZIONE: il corbezzolo ama le posizioni in pieno sole, ma può adattarsi bene anche nei luoghi posti in semi-ombra, specialmente se coltivato in aree molto calde; generalmente non teme il freddo, anche se le giovani piante andrebbero protette in serra fredda, o riparate con tessuto-non-tessuto, almeno per i primi due anni di vita. La pianta teme il vento freddo e secco, anche se si adatta ai venti umidi provenienti dal mare.

    ANNAFFIATURE: il corbezzolo non ha bisogno di molta acqua, preferendo di sicuro la siccità rispetto agli eccessi di annaffiature; va annaffiato solo nei periodi particolarmente siccitosi. In primavera apprezza molto una buona concimazione organica che ne favorisce lo sviluppo.

    Lavori Legati al Corbezzolo: La manutenzione del corbezzolo può includere la protezione da geli invernali durante i primi anni di crescita e la rimozione di rami danneggiati o morti. Tuttavia, il corbezzolo richiede meno manutenzione rispetto ad alcune altre piante da frutto.

    Potatura del Corbezzolo: La potatura del corbezzolo è solitamente limitata alla rimozione di rami morti, malati o danneggiati. Questa pianta ha una crescita naturale abbastanza ordinata, quindi non richiede una potatura intensiva come alcune altre piante.

    Trattamenti e Protezione del Corbezzolo: Il corbezzolo è generalmente resistente alle malattie e ai parassiti. Tuttavia, può essere sensibile agli attacchi di insetti come la cocciniglia. In caso di infestazioni, è possibile utilizzare metodi di controllo biologico o trattamenti specifici.



    ... vedi scheda completa su corbezzolo

    Cotogno


    Cotogno


    Cotogno -Denominazione comune di una specie arborea della famiglia delle Rosacee. Il frutto è un pomo piriforme, noto con il nome di mela cotogna.

    Introduzione al frutto di cotogno, caratteristiche botaniche
    Il cotogno, noto scientificamente come Cydonia oblonga, è un arbusto o albero fruttifero originario dell'Asia occidentale.

    Il cotogno è un piccolo albero dal tronco contorto, alto da 1 a 8 m circa, originario dell'Asia occidentale; ha foglie, ovate e caduche, e grandi fiori bianchi o leggermente rosati che sbocciano direttamente dai rami giovani.

    Il frutto è un pomo piriforme o maliforme, dalla buccia color giallo carico o arancio, e dall'aroma intenso.

    La Pianta del Cotogno:
    Il cotogno è caratterizzato da foglie caduche e produce fiori rosa o bianchi durante la primavera. Dopo la fioritura, si sviluppano frutti noti come cotogne, che sono generalmente duri e aspri quando crudi. Tuttavia, le cotogne diventano commestibili dopo essere state cotte o trasformate.

    Coltivazione del Cotogno: Passaggi Fondamentali
    La coltivazione del cotogno richiede alcuni passaggi fondamentali per garantire una buona crescita e una produzione abbondante di frutti.
    Ecco una descrizione scorrevole dei passaggi principali:

    - Scelta del terreno:
    Il cotogno può essere coltivato in una varietà di climi e terreni, ma predilige terreni ben drenati e ricchi di sostanza organica.
    E' importante preparare il terreno, Rimuovere eventuali erbacce e sassi, e lavorarlo in profondità per migliorare la sua struttura.
    Assicurarsi che il terreno sia fertile e con un pH compreso tra 6,0 e 7,5.

    - Selezione delle piante: Acquistare piante di cotogno da un vivaio affidabile. Scegliere varietà adatte al clima locale e assicurarsi che siano sane e prive di malattie.

    - Piantagione: Piantare i cotogni in autunno o in primavera, quando il terreno è umido ma non troppo bagnato. Fare buche larghe e profonde abbastanza da ospitare le radici senza piegarle. Posizionare le piante a una distanza di almeno 3-4 metri l'una dall'altra.

    - Irrigazione: Durante il primo anno, le piante di cotogno richiedono una irrigazione costante per favorire l'attecchimento delle radici. Dopo il primo anno, l'irrigazione può essere ridotta, ma è comunque importante mantenere il terreno umido durante i periodi di siccità.

    - Potatura: La potatura del cotogno è essenziale per favorire una corretta formazione della pianta e una produzione ottimale di frutti. Effettuare la potatura in inverno, rimuovendo i rami danneggiati, malati o incrociati, e riducendo la chioma per favorire una migliore circolazione dell'aria e una maggiore esposizione alla luce solare.

    - Concimazione: Fornire ai cotogni un concime equilibrato ogni primavera per garantire una nutrizione adeguata. Utilizzare un concime specifico per alberi da frutto e seguire le dosi consigliate sulla confezione.



    ... vedi scheda completa su cotogno

    Crespino


    Crespino


    Crespino o Berberis - Genere appartenente alla famiglia delle Berberidacee, originario per lo più della Cina.

    Introduzione al crespino: una pianta versatile e resistente
    Il crespino, noto anche come Berberis vulgaris, è un arbusto caducifoglio che può raggiungere i tre metri d'altezza. La pianta è caratterizzata da rami spinosi, foglie ellittiche e fiori gialli a forma di sfera disposti a grappoli pendenti. I frutti sono delle bacche rosse commestibili, che contengono dai 2 ai 5 semi. Il crespino è una pianta molto rustica e resiste bene anche nelle condizioni più difficili.

    Coltivazione del crespino: requisiti di terreno, esposizione e cura
    Il crespino è un arbusto rustico che può crescere in diversi tipi di terreno, anche se predilige suoli ben drenati e ricchi di sostanza organica. Può essere coltivato sia in piena terra che in vaso.

    Predilige un'esposizione soleggiata, ma può tollerare anche la semiombra. In caso di esposizione a pieno sole, è importante irrigare regolarmente la pianta, soprattutto durante i periodi di siccità.

    La propagazione avviene principalmente per talea o per semina. è una pianta che richiede poca manutenzione e resistente alle malattie e agli insetti.

    - Lavori di cura del crespino:
    Per mantenere il crespino in buona salute e favorire la produzione di frutti, sono necessari alcuni lavori di cura. Questi includono la potatura, la concimazione, l'irrigazione e la protezione dalle malattie e dagli insetti dannosi. La potatura viene effettuata per mantenere la forma dell'arbusto, rimuovere i rami danneggiati e favorire la crescita compatta. La concimazione regolare fornisce i nutrienti necessari per la crescita sana della pianta.

    - Potatura del crespino:
    La potatura del crespino viene effettuata principalmente per mantenere l'arbusto in buona forma e controllare la sua dimensione. è importante eliminare i rami morti, mal posizionati o che si incrociano, per favorire la penetrazione della luce solare all'interno della pianta. La potatura può essere eseguita in diversi periodi dell'anno, ma è consigliabile farla durante il periodo di riposo vegetativo.

    - Malattie e parassiti
    Il crespino è una pianta resistente a malattie e parassiti. Tuttavia, può essere attaccato dall'oidio, da afidi e da cocciniglie. In caso di attacco da parte di questi parassiti, è necessario intervenire con trattamenti specifici.



    ... vedi scheda completa su crespino






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